lunedì 31 dicembre 2012

Ricetta tacchino ripieno di castagne e salsicce

Note: da un tacchino di 5 kg sono venute fuori 18 porzioni... organizzatevi con gli inviti o con Tupperware+congelatore se proprio volete accingervi a questa impresa!

Innanzitutto andate da un macellaio di fiducia e ditegli che vi procuri una tacchina adulta particolarmente piccola, sui 5 kg. Femmina, perché è più piccola del maschio; 5, massimo 6 kg, anche perché sennò voglio vedere come la fate entrare nel forno (a meno che non abbiate un forno semiprofessionale, di dimensioni fuori standard); e ASSOLUTAMENTE VIETATO procurarsi un pulcino, ovvero un piccolo di tacchino sui 3-4 kg.

Fatevi disossare la bestia mantenendo solo le ossa di cosce ed ali. Fatevi aprire l'animale dalla parte del petto, e fatevi asportare metà dello spessore del petto medesimo (col quale verranno preparate delle fettine che vi farete confezionare a parte): lasciare tutto il petto sarebbe eccessivo, e già il pennuto è sufficientemente grosso.

Preparate il ripieno. Lessate una confezione di castagne secche (direi 250 grammi) dopo averle tenute in ammollo una notte. Con la pentola a pressione ci vorrà mezz'ora. Scolatele e schiacciatele con la forchetta finché sono calde. Spellate 4 salsicce e schiacciate anche queste con la forchetta, mescolandole alle castagne.
Con questo misto di castagne e salsiccia farcite il tacchino, quindi ricucite il petto aperto. Per cucire usate lo spago da cucina annodato all'estremità di uno spiedino di legno. Cucite fino in fondo l'apertura, cercando di rimanere in superficie con il lavoro, perché tutta la parte interessata dalla cucitura andrà tagliata via dopo la cottura.

Ammorbidite un pezzo di burro e massaggiatevi con le mani tutto il tacchino, in modo da ungerlo bene. Fasciate il petto del tacchino con fette di pancetta stesa (circa 100 grammi). Legate le cosce tra di loro con dello spago in modo da tenerle più vicine al corpo durante la cottura. sistemate dei rametti di rosmarino tra le pieghe dell'animale e anche qua e là.
Sistemate il tacchino su una grande teglia da forno unta d'olio, alla quale avrete preventivamente ricoperto i bordi di carta stagnola - in questo modo gli schizzi di grasso che voleranno tutto intorno non si incrosteranno in maniera drammatica sui bordi.
Versate un bicchiere di vino bianco nella teglia, infine infornate a 200° per un'ora e mezzo, senza mai aprire (sarebbe impossibile girare un tacchino, no?).

Finita la cottura, estraete la creatura con molta cautela, magari aspettando che sia un po' raffreddata.
Spostate il tacchino su un'altra teglia, versate la parte densa del fondo di cottura in un pentolino (buttate via l'olio che galleggia). Nel pentolino aggiungete quindi due bicchieri di brodo, fate scaldare, aggiugete anche un cucchiaio di farina, e fate leggermente addensare.

Affettate il tacchino solo quando sarà freddo - rimarrà più compatto. Distribuitelo sul piatto da portata, scaldate il tutto nel microonde o nel forno tradizionale.
Servite il tacchino con la salsa calda a parte.


giovedì 20 dicembre 2012

Panettone!

Ho fatto il panettone, per la prima volta. Non mi sono accontentata di una ricetta "semplificata" ma ne ho seguita una canonica - a parte l'utilizzo del lievito di birra al posto del lievito madre.
Quindi ho preparato 7 impasti consecutivi, per una lavorazione di 3 giorni che mi ha pure lasciato una lieve infiammazione al tunnel carpale: impugnare l'impastatrice mentre si mescola una massa così consistente può essere molto impegnativo. Se mai preparerò di nuovo il panettone (al momento ne dubito), mi farò prestare il robot con planetaria da qualcuno... A cui poi devolverò parte del risultato.
Da questa ricetta son venuti fuori 2 panettoni da 800 g e uno da 1200 g.
Quelli piccoli li regalerò: spero di fare bella figura, almeno per l'impegno...

E' filato tutto liscio, e in particolare, se qualcuno si volesse cimentare, aggiungo la seguente raccomandazione. Siccome è verosimile voler preparare il panettone in prossimità del Natale, quando nelle case le temperature di aggirano sui 18°-20°, per far lievitare adeguatamente la massa è necessario porla dentro il forno acceso a intervalli a 50°. Io ho fatto così: accendevo il forno per 10 minuti, poi spengevo. Il calore si conservava un paio d'ore, poi ripetevo l'operazione.
Durante l'ultima fase di lievitazione, quella prima della cottura, ho tenuto l'impasto nel forno acceso fisso a 50° per un'ora e mezzo. Così tanto per dargli la botta finale.
Al posto dei canditi ho usato frutta mista disidratata (mirtilli, uvetta, mele, albicocche e ananas).





venerdì 14 dicembre 2012

Tanto voi non avete bisogno di nulla!

Ma perché me la prendo con voi?

Anche voi siete da capire, avete le vostre ragioni.
 


A voi basta sapere che stasera è venerdì, si esce, ci si ubriaca fino alle 4, magari si rimedia una trombata; poi domattina si dorme fino all'una, nel pomeriggio si cazzeggia un po', tanto non si hanno preoccupazioni, responsabilità, una famiglia da mandare avanti; magari c'è anche una mamma che ancora ci rifà il letto e ci lava le mutande.
Domani sera a cena fuori - importantissimo scegliere un posto dove si mangia bene, queste son le soddisfazioni da sfoggiare poi con gli amici; domenica mi raccomando, una bella gita culturale, una mostra, un museo, tutto per far vedere che si appartiene alla parte "buona" della borghesia, non che si hanno solo i soldi in tasca e la spocchia di chi ce li ha sempre avuti.
E lunedì tutti a maledire di nuovo il lunedì, in attesa di un nuovo venerdì.

Se le vostre preoccupazioni sono queste, voi che - da come parlate, anche se non ve ne frega veramente niente - non ci dormite la notte sulla "mancanza di democrazia interna" del M5S, come posso non capire che siete contenti di continuare a votare quelli che ci rubano il pane di tasca da una vita?

Tanto voi non avete bisogno di nulla!


Né vi sfiora il pensiero che un giorno potreste avere bisogno di un ospedale decente e non a pagamento, di asili, di scuole, dignitosi e accessibili, di una università che non sia diventata un mercimonio; che un giorno potreste perdere il lavoro, o i vostri figli potrebbero non trovarlo; che un giorno potreste sentire il bisogno fisico di andare in pensione, e quindi di vedervi corrisposta la mensilità dalla vostra cassa previdenziale.

Io non vi biasimo per essere così; mi getta semplicemente nella disperazione il fatto che farete scontare anche a me la vostra superficialità snob, perbenista, di chi ha sempre avuto tutto dalla vita senza chiedere, e pensa che sia automatico e che sarà sempre così.
 
 
Scusate, sono un po' nervosa in questi giorni. Lunedì comincio a fare il panettone e ho paura che non mi riesca bene. Comprendetemi.

lunedì 3 dicembre 2012

Ricetta vellutata di zucca con bacon croccante

Note: si può preparare anche con altre verdure di stagione, per esempio cavolfiore, broccoli, broccoletti, o anche un mix di queste. Magari aggiungendo qualche patata per rendere il frullato più cremoso ed omogeneo.

per 4 persone

Sbucciate e tagliate a fettine due scalogni, soffriggeteli appena in una pentola capiente con un dito d'olio.
Tagliate a pezzi piccoli 1 kg di zucca già sbucciata. Aggiungetela nella pentola, fate rosolare per qualche minuto a fuoco medio, poi versate un litro di brodo (di carne, oppure vegetale, o di dado, se proprio non trovate di meglio) già caldo.
Cuocete a fuoco basso per circa 25 minuti, finché la zucca è disfatta. Spengete il fuoco, salate, pepate. Aggiungete 200 ml di panna da cucina, poi frullate il tutto con il frullatore ad immersione.

In una padellina fate rosolare delle fettine di pancetta stesa senza aggiungere condimenti, finché non risultano ben abbrustolite.
Servite la crema nei piatti, aggiungendo sopra le fettine di pancetta all'ultimo momento.




martedì 27 novembre 2012

Cena del Ringraziamento

Venerdì scorso - per motivi logistici anziché giovedì - abbiamo festeggiato il Ringraziamento insieme ad alcuni amici. Inutile dire che era una scusa per mangiare, con l'idea in più di una "cena a tema".

Menù

Crema di zucca con bacon croccante

Tacchino ripieno di castagne e salsiccia
Puré di patate
Cavoletti di Bruxelles al bacon

Torta di mele accompagnata da panna montata

Vi auguro buon divertimento con la conversione di tsp, tbsp, lbs, oz, cups, nel sistema metrico decimale: bastano calcolatrice, carta, penna, e un quarto d'ora di tempo.


La crema di zucca e il tacchino ripieno erano invece una mia ricetta; seguiranno sviluppi.

Il vino era un Sauvignon Blanc Contessa Lene Thun edizione limitata. Trattavasi di un vino della madonna.
Per accompagnare il dolce abbiamo invece bevuto un Moscato secco di Terracina "Oppidum", Cantina Sant'Andrea.



venerdì 23 novembre 2012

Le donne, che brutte persone/9

Entra in un negozio una tipa sui 35, abbastanza carina, magra, alta, finissimamente vestita con roba di firma, SUV Mercedes parcheggiato sul marciapiede con le 4 frecce, fuori piove e lei si scrolla il giubbino di pelle chiara lamentandosi:
Tipa: "ecco, appena ripreso dalla lavanderia, con tutti i soldi che c'ho speso, mi si è già macchiato di nuovo, guarda che schifo!"
Ade: "anche a me è successo con degli stivali di codesto stesso colore, ho imparato che non andrebbero mai usati con la pioggia... Però in tintoria mi hanno insegnato come fare a smacchiarli, è molto semplice, anche se richiede un po' di giorni [spiegazione del procedimento visto che la tipa si dimostra molto interessata]"
Tipa: "No, guarda, ho bell'e capito, lo riporto in lavanderia e ci rispenderò 35 euro, perché non ne ho né la voglia né il tempo [e considerando che erano le 18 e lei era in giro per negozi, quindi era già uscita dal lavoro, capisco benissimo che non abbia il tempo per fare una cosa che richiede 1 minuto di tempo ripetuto per 4 giorni]"

"Speriamo che non arrivi mai quel giorno, quello in cui avere dei soldi non conterà tanto quanto saper zappare un orto, saper soddisfare i propri bisogni senza avere la sicurezza che ci può pensare un altro (pagato) al posto tuo", ho pensato.

Urti senza conseguenze

Ade: ah è questo il laptop che vendi?
Luca: sì vedi?, è praticamente nuovo, comprato un anno fa, ha solo questo difetto [indica un'ammaccatura su uno spigolo]. E' cascato in terra a lei [indica Eve].
Eve: sì, anche a lui son cascati in terra due volte dei computer.
Ade (con grande stupore, pensando che un laptop che cade in terra debba necessariamente guastarsi): e dopo che è successo?!
Luca: niente, l'ho anche sposata [indicando Eve].

sabato 17 novembre 2012

Ricetta Mont-Blanc mio proprio

Note: per essere una ricetta tirata su a casaccio, devo dire che mi è venuta proprio bene. Girano moltissime versioni di come preparare un Mont-Blanc: io ho fatto un compendio di tutte le cose che preferivo, ed ecco il risultato, neanche troppo difficile da preparare... Magari, avvantaggiarsi con la preparazione di alcune parti sarebbe meglio: io ho preparato in anticipo la meringa e la torta al cioccolato.

Montate a neve in una ciotola a bordi alti fredda di frigo 2 albumi freddi di frigo con 80 g di zucchero a velo. Sbattere alla massima velocità per diversi minuti, finché non si ha una massa soda, lucida e super-compatta. Versate delicatamente tale meringa su una teglia da forno rivestita di carta forno, formando un disco di 1 cm di spessore, infornate a 100° per un paio d'ore (non sto scherzando), o comunque fino a quando la meringa non sarà asciugata (magari dentro rimarrà leggermente appiccicosa ma va bene lo stesso).

Fate raffreddare la meringa, spezzettatela con le mani.

Montate 200 g di panna fresca a cui avrete aggiunto di 2 cucchiai di zucchero a velo. Per montare la panna valgono le stesse raccomandazioni che per montare gli albumi. Mischiate con un cucchiaio la metà della panna montata e tutta la meringa sbriciolata, compattate il miscuglio su un piatto da portata fino a dargli la forma di una "base-torta" di spessore 1-2 cm e diametro 20 cm.
Riponete in frigo.

Nel frattempo vi saranno avanzati da una precedente preparazione 100 g di torta al cioccolato o pan di spagna al cacao - qui finalmente avrete capito che non era semplice come sembrava. In realtà potete prendere un qualsiasi 100 g di pan di spagna al cacao pronto uso, e se non lo trovate al cacao, prendetelo in bianco e aggiungete 2 cucchiai colmi di cacao in polvere al mischione che sto per presentare.
Buttate nel bicchiere del mixer i 100 g di cui sopra, (le due cucchiaiate di cacao se i 100 g erano in bianco,) 100 g di marron glacées a pezzi e 50 g di panna liquida. Frullate finché non apparirà una crema molto soda, praticamente un impasto.

Adesso arriva la parte divertente: sulla base-torta preparata prima, spremete questo impasto con lo schiacciapatate, in modo da ricoprire uniformemente di "spaghetti" marroni la base di panna e meringa. Se vi avanza un po' di impasto (a me per esempio il pistone dello schiacciapatate non riesce a spremere tutto fino in fondo) lavoratelo con le mani bagnate in modo da formare un serpente che dovrete avvolgere intorno alla base-torta, a formare un bordo.

Con la panna montata tenuta da parte riempite una tasca da pasticcere munita di bocchetta stellata e formate tanti ciuffetti decorativi sulla superficie degli spaghetti. Se non avete la tasca da pasticcere o non ne avete voglia, schiaffate la panna montata sopra alla bell'e meglio, ma ricordate che tutto il mio biasimo sarà con voi.

Infine, decorate con pezzi di marron glacées e le immancabili, inestimabili, futilissime violette candite (in vendita nelle migliori e più blasonate pasticcerie alla modica cifra di 15-20 €/kg).




giovedì 15 novembre 2012

Le donne, che brutte persone/8

Ma diamo oggi la parola a uno che la sapeva anche più lunga di me.

"[...] Allora che anche l'uomo non abbia questi diritti. Mentre adesso è la donna è priva del diritto che ha l'uomo. Ed ecco che, per compensare questo diritto, essa agisce sulla sensualità dell'uomo, e attraverso la sensualità lo asservisce a tal punto che sceglie lui solamente per la forma, ma in realtà è lei che sceglie, [...] e acquista un potere eccezionale sulla gente. [...] Dov'è questo potere? Ma dappertutto, in ogni casa. Girate per i negozi in qualunque grande città. Lì ci sono dei milioni [di rubli]; è impossibile valutare le fatiche umane che vi sono state spese; ma guardate i nove decimi di quei negozi, c'è forse qualcosa per uso degli uomini? Tutto il lusso dell'esistenza è richiesto e tenuto su dalle donne.
Contate tutte le fabbriche. Una grandissima parte di esse fa ornamenti senza utilità, carrozze, mobili, giocattoli per le donne. Milioni di persone, generazioni di schiavi periscono nel lavoro da galera delle fabbriche solo per il capriccio delle donne. Le donne, come regine, tengono prigionieri della schiavitù e del lavoro pesante i nove decimi del genere umano. E tutto perché le hanno umiliate, privandole dell'eguaglianza di diritti con gli uomini. Ed ecco che esse si vendicano agendo sulla nostra sensualità, cogliendoci nelle loro reti. Sì, tutto per questo. Le donne si sono trasformate in un tale strumento di eccitazione della sensualità che l'uomo non può trattare con tranquillità la donna."

Lev Tolstoj, La sonata a Kreutzer

mercoledì 7 novembre 2012

Buonanotte

Ore 23:20, sotto le coperte.

Lui: amore, vieni più vicina, che ti scaldo io!
Lei: come il fornetto "Pizza Express Napoli" ?
Lui: Napoli... ce sarai!


venerdì 26 ottobre 2012

Le donne che brutte persone/7

Quelle che si comprano le scarpe tacco 15 plateau 5 e le indossano insieme alla minigonna ascellare, il tutto per andare a bere un aperitivo, o per andare a mangiare una pizza, o per andare a guardare le vetrine la domenica pomeriggio, specialmente accompagnate da fidanzato / marito / prole. E lo fanno perché anche se fidanzate / sposate ci tengono a dimostrare (soprattutto a se stesse) che non rinunciano alla propria femminilità, non rinunciano a piacere e farsi notare, anche se hanno già messo il "risultato al sicuro".

martedì 16 ottobre 2012

Ricetta gelatina di melagrane

La ricetta, confesso, l'ho presa da un altro sito, che per invidia non citerò. Però l'ho un po' rimaneggiata, seguendo le istruzioni del Fruttapec Cameo. In pratica, questo post è inutile: serviva solo a pretesto per far vedere le foto. 
N.B. si può fare col succo di qualsiasi frutta...

Cogliete - non comprate, per carità! La fatica non vale la spesa! - una corbellata di melagrane, come quelle che ho colto io in giardino:
Fig.1 - Prima

Sgranatele tutte, possibilmente evitando di selezionare le pellicine bianche, ma non andate troppo per il sottile, se ne rimangono un pochine non muore nessuno.
Per sgranare sarà necessario:
1) maglia da lavoro (che se si macchia indelebilmente non è un dramma)
2) grembiule supercoprente (il mio era bordeaux scuro, perfetto per nascondere gli schizzi)
3) guantidi lattice (per i più precisini)
4) tappeto per terra
5) posizionare la ciotola nel fondo dell'acquaio
6) allontanare tutti i tessili dal raggio di 2 metri
7) tanta pazienza per pulire gli schizzi rossi che, vi garantisco, arriveranno in ogni dove
8) un'ora di tempo da perdere.

Bene! adesso il più è fatto. Non resta che svolgere quanto indicato al punto 7) e poi, armati di passalegumi con griglia a fori medi (nella Fig. 1), passare tutti i chicchi. Ne rimarrà il succo, da raccogliere in una pentola alta. Dopodiché il succo va filtrato con un colino spargicacao per eliminare tutti i bruscoli, e passato in una seconda pentola alta.
La ricetta chiedeva di arrivare a 850g di succo e io, neanche a farlo apposta, ne ho ottenuti proprio 850.
Fig.2 - Durante

Al succo si aggiunge: mezzo limone spremuto (serve a far addensare), la buccia di un limone intero, una busta di Fruttapec 1:3 + 400g di zucchero oppure una busta di Fruttapec 1:2 + 500g di zucchero, chi ne ha il coraggio può provare anche il Fruttapec 1:1 (io preferisco la 1:3 perché già così rischia di risultare stucchevole).
Si mescola perfettamente onde evitare i grumi di Fruttapec (io ho usato il frullatore ad immersione, prima però di mettere la buccia di limone!), si mette sul fuoco, si arriva a ebollizione, si fa bollire 3 minuti esatti, si spenge, si aspetta un minuto, si toglie la buccia di limone, si mette nei barattoli... insomma, è tutto scritto sulla scatola del Fruttapec.

Ho ottenuto 3 barattoli da 250 ml: sinceramente pensavo meglio, ma contentiamoci, era la prima volta ed è andato tutto bene... non è poco.

Fig.3 - Dopo

L'idea sarebbe adesso di provare a fare un dolce al cucchiaio, per esempio una crema al mascarpone o al cioccolato bianco, coronata da questa gelatina. Se ne riparlerà.

venerdì 12 ottobre 2012

Quando diventerò Dittatrice/1

Quando diventerò Dittatrice farò prelevare dalla polizia tutti i clienti che non mi hanno ancora pagato, quelli che hanno penato a pagarmi per mesi se non anni, quelli che si sono lamentati (!) perché pretendevo di riscuotere un lavoro fatto e finito.
Li farò portare in un tribunale di cui io sarò giudice istruttore, pubblico ministero, giudice monocratico.
Li farò accomodare uno per uno al banco dei testimoni e li interrogherò di questa semplice domanda:

"Perché non hai ritenuto opportuno pagare appena il lavoro era stato completato?" 

e pretenderò una risposta circostanziata ma anche dettagliata, sincera, una risposta che metta in luce l'aspetto morale della questione, lo spessore umano dell'interrogato.
Se l'interrogato avesse difficoltà a rispondere, comunque non potrà lasciare l'aula finché io non mi riterrò soddisfatta. Tuttavia potrà essere aiutato da domande accessorie quali:

"Perché hai commissionato dei lavori che non potevi permetterti?"
"Cosa ti ha fatto pensare che tu potessi pagare quando e se ne avevi voglia?"
"Cosa faresti tu se non riuscissi a farti pagare per il lavoro fatto?"
"Con quali soldi mangeresti se nessuno ti pagasse come cercavi di fare tu con me?"

Insomma, l'avrete capito: li tratterrò finché non ammetteranno a gran voce di essere dei miserabili stronzi.

giovedì 4 ottobre 2012

L'inappetente verità

Mio suocero dal veterinario tedesco.

"Mmm, kvesto kane non è rrreattivo, è un po' trrroppo trankvillo."
"Dotto', ce vorei vede' lei co' 40 grammi de' crocchette ar giorno!"

Occhiata fulminante del dottore.

mercoledì 3 ottobre 2012

Poesia ermetica incentrata sui temi dell'attualità

Ossessionauto

Al cinema
pubblicità di nuove auto,
prima dei filmati di youtube
pubblicità di nuove auto,
mentre leggo le news in internet
pubblicità di nuove auto.
Industria dell'auto,
ti svelo un segreto:

la gente non ha soldi per mangiare,
quindi sai dove puoi metterti le tue nuove auto?
Sì, sì, esatto,
proprio in quel piccolo parcheggio
sul retro.


(Ermes Palinsesto)
[questa poesia è di qualche mese fa, e mi è tornata in mente quando ho letto che il mercato delle automobili in Italia è crollato del 10, 20, 30% nel giro di un anno]

mercoledì 26 settembre 2012

Motivi per cui è meglio essere ricchi/1

Tutti ve lo state domandando da una vita: è meglio essere ricchi o continuare a fare i morti di fame per colpa delle rate dell'iPhone? Io penso sia meglio essere ricchi, e via via che mi vengono in mente vi sottoporrò alcuni esempi che fungono da dimostrazione della mia convinzione.
Ecco il primo.
[Paul McCartney versione Sgt. Pepper's versione Goofi di Egan; per la modica cifra di 24 €; dunque se il pallottoliere mi ha insegnato qualcosa mi porto a casa i Fab Four per 96 €]

Se volete (vedere) più Goofi, eccoli qua.

giovedì 20 settembre 2012

Ricetta Cheesecake al cioccolato

Note: il tipo di formaggio da utilizzare dipende dal gusto di ognuno. Ricotta, mascarpone, Philadelphia, robiola, anche i formaggini svizzeri vanno bene. Con gli ultimi tre tipi di formaggio si ottiene un gusto più salato, quindi un sapore di "formaggio" più deciso. Io lo preferisco senza dubbio, altrimenti la torta sembrerà più che altro una bavarese.

Frullate 140g di frollini al cacao e nocciole (va bene anche solo al cacao), versateli in una ciotola dove avrete preventivamente sciolto 50g di burro. Amalgamate bene con una forchetta.

Stendete uno strato di carta da forno preventivamente bagnata e strizzata su uno stampo da torta a cerniera (di quelli con il fondo mobile, in modo da non dover rovesciare la torta per sformarla). Distribuite l'impasto di biscotti sulla carta forno, pareggiate uno strato omogeneo con il cucchiaio, mettete in frigo mentre preparate il ripieno.

Mescolate in una terrina (va bene la stessa usata per il fondo torta) 250g di mascarpone, 300g di robiola, 100g di zucchero, 1 uovo, 1 bustina di vanillina, 100g di cioccolato fondente in gocce. Amalgamate bene il tutto, poi versatelo nello stampo precedentemente preparato. Cuocete in forno a 150° per 1 ora. Una volta raffreddata e tolta dallo stampo, cospargete la torta di zucchero a velo.

mercoledì 29 agosto 2012

Film dell'anno 2011/2012

Stasera ho visto (al cinema sotto le stelle, yucu') il film dell'anno (stagione) 2011/2012: non ho sotto mano l'elenco dei 150 film che ho visto, né ho voglia di andarlo a prendere, ma se non mi viene in mente un altro film più clamoroso vuol dire che ho ragione: Piccole bugie tra amici è il film dell'anno. Il regista non ricordo chi è, ora mi fa fatica cercare anche quello.
Comunque: una versione anni '10 de Il grande freddo, ma meno stronzata-anni-80, meno nostalgico-naif, meno pieno di luoghi comuni. Sicuramente tanto più divertente, spesso esilarante. L'aspetto che più lo distingue da IGF è secondo me che l'analisi dei personaggi non è tanto basata su cosa fanno nella vita, quanti figli hanno, etc ma semplicemente sulle loro personalità ed emotività. Sembra una boiata ma pensateci bene: non lo è affatto!

A proposito di ilarità: eravamo contornati da varie checche isteriche (varie, almeno 5!). Siccome si rideva e di gusto, e io in particolare sono una che ama ridere, la persona accanto a me dopo poco mi fa: "ma trova tutto così divertente? Fa così tanto ridere?", al che io rispondo: "Sì, tanto, ma è un problema?" - risposta: "No, no". Allora mi domando perché non viene mossa la stessa obiezione a tutte le cento persone che stanno ridendo insieme a me. O meglio: visto che siamo in cento a ridere, forse dovresti ridere anche te, invece di blastare me. Vabbè.
Durante l'intervallo vado in bagno, ma al mio ritorno vengo a sapere dal mio compagno di visione (ho ancora qualche difficoltà ad identificarlo come mio marito...) che la solita persona di prima, appartenente al gruppetto di cui sopra, ha redarguito le due povere signore sedute dietro a noi: "Ma insomma, cosa c'è così tanto da ridere, si può sapere?! Se volevo stare in mezzo a questo chiasso andavo sulla Sala [notoria piazzetta della movida pistoiese], stasera!"
Menomale io non c'ero... Chi mi conosce può temere il perché.

lunedì 27 agosto 2012

L'invasione degli Ultrapetty/13

"Ecco, adesso non svolazzerete più per tutta casa... Statevene buoni, però!"
Nota bene: questo lampadario (esclusa lampadina) è stato realizzato con una spesa complessiva di circa 55 euro. 
Se però non avete tempo / voglia e avete bisogno (?) di buttare via (?) un po' di soldi, potete comunque farvi la vostra lampada-voliera, acquistandola qui.

giovedì 16 agosto 2012

L'invasione degli Ultrapetty/12

"Basta, questi petty mi hanno veramente seccato! Non li sopporto più, sempre a svolazzare per casa a tutte le ore del giorno e della notte! Ho in mente io come metterli tutti in riga..."

giovedì 19 luglio 2012

L'invasione degli Ultrapetty/10


[mi faceva fatica girare la foto. comunque il petty in questione è attaccato a una tenda.]

martedì 17 luglio 2012

La pronuncia è importante

Sento parlare di terapia di tipo biofeedback [pron. baiofìdbec] alla radio.
Manca poco vado a sbandare con l'auto ricordandomi che mimadre ha fatto un trattamento del genere l'anno scorso, e che solo dopo molti mesi ho scoperto qual era il vero nome di questa metodologia riabilitativa.
Prima di scoprire che di biofeedback si trattava (sentendone parlare da altri, chiaramente), ecco i nomi che gli sono stati dati:

biofibèc
baiofìsbec
baiofibèc
biobèc
fisiobèc
e il mio preferito, il più semplice e lapidario, quello che veniva utilizzato più spesso: fiobèc.





martedì 10 luglio 2012

La persistenza della memoria

"Ho preferito [rispetto alle tue indicazioni] regalarti qualcos'altro [un oggetto], perché volevo che fosse qualcosa che ti rimane."

Quante volte s'è sentita una frase così, detta a noi o ad altri?
Un oggetto rimane; i soldi necessari per fare un viaggio non rimangono, vengono consumati durante il viaggio e non tornano a casa.

Ma ogni oggetto è deperibile, consumabile, destinato a finire nel cestino, o peggio nel dimenticatoio. Quante cose tra quelle che abbiamo ci servono davvero? Quante sono invece qualcosa in più, che ci serve come "ricambio" per non farci venire a noia "sempre la stessa roba"?

Un'esperienza di vita, una storia da raccontare, una raccolta di ricordi da conservare con cura, a cui riandare con la mente nei momenti di sconforto, son forse più deperibili di un orologio personalizzato?

Forse il riferimento a "qualcosa che ti rimane" è solo un'altra maniera di definire il consumismo, il gusto per gli oggetti, per il possesso di sempre più roba. Ma è solo la mia opinione, e mi potrei sbagliare...

L'invasione degli Ultrapetty/7


mercoledì 27 giugno 2012

Punti di vista

Quando ero studentessa, o più genericamente in passato, di tante cose che non sapevo, del futuro che mi attendeva, mi ero fatta una pur vaga idea: di vaghe idee mi sono cibata con fiducia per anni.
Poi col tempo ho sostituito tanti fatti ad altrettante idee, e via via mondo si allargava intorno a me.

Ripenso con tenerezza a quei tempi, mi vedo come dentro un piccolo recinto nel quale mi prendo cura delle mie piccole cose, in attesa di aprire il cancello ed uscire, armata di tutte le mie belle doti.
Stavo meglio quando non sapevo, però mi sembrava di sapere; mi sentivo insoddisfatta, protesa freneticamente verso un futuro pieno di promesse; eppure, rivista da qui, quella mi pare una persona felice. Felice nell'ignoranza, nella fiducia in un Meglio che perlopiù non esisteva.

Forse solo a me certi ricordi fanno questo effetto?

L'invasione degli Ultrapetty/6


sabato 2 giugno 2012

Ricetta tiramisù alle ciliege

Note: da fare subito, perché la stagione delle ciliege è adesso e dura poco! Con la pirofila di vetro il tiramisù risulterà "visibile" nei suoi strati ed avrà un risultato estetico migliore.

Snocciolate (con l'apposito, meraviglioso attrezzo) 500 g di ciliege ben mature. Mettetele in un pentolino con 2 bicchieri di vino rosso, 5 cucchiaiate di zucchero, abbondante cannella in polvere. Portate ad ebollizione e cuocete a fuoco basso per 15 minuti.

Separate i tuorli dagli albumi di 3 uova, montate a neve i 3 albumi, e in un'altra ciotola montate i 3 tuorli con 150 g di zucchero finché non diventeranno chiari e spumosi. Amalgamatevi, sempre con la frusta elettrica, 250 g di mascarpone. Dopodiché aggiungete le chiare montate a neve amalgamandole delicatamente con movimenti circolari (basso - alto) di una forchetta.

Disponete uno strato di savoiardi sul fondo di una pirofila rettangolare di vetro da 6 porzioni, versatevi tanto vino cotto quanto ne basta per bagnarli bene. Distribuitevi sopra la metà delle ciliege cotte. Completate stendendo uniformemente metà della crema di mascarpone.
Ripetete la procedura del paragrafo precedente per formare il secondo e ultimo strato.

Conservate il tiramisù in frigo, coperto di alluminio o pellicola, per almeno 2 ore, e comunque fino al momento di servire.

venerdì 25 maggio 2012

Le donne, che brutte persone /6

Quelle che, specialmente passati i 40 anni, devono ogni settimana andarsi a farsi fare la messa in piega dalla parrucchiera, e prima di ogni festa comandata, e ogni volta che vanno a cena fuori (foss'anche alla sagra parrocchiale), e ogni volta che c'è un "evento" nella loro vita (magari la visita dal medico).

[ho chiamato la parrucchiera per un appuntamento "importante", con 22 giorni di anticipo. Siccome quel giorno cade di sabato, la parrucchiera aveva GIA' degli appuntamenti fissati, per delle messe in piega a clienti abituali. Appuntamenti già fissati, tipo da SEMPRE.]

lunedì 21 maggio 2012

Ricetta arrosto di tacchino e frittata

Note: è piaciuta molto ad amici miei, che l'hanno valutata una prelibatezza. In realtà è molto semplice nel gusto e nella realizzazione; basta essere "precisi" con l'assemblaggio dei vari componenti per fare una bella figura (estetica).

Per 4-5 persone

Prendete un pezzo di fesa di tacchino da 600-700 g e tagliatelo a spirale con un coltello da carne: da un unico pezzo massiccio dovrà sortire fuori un'unica grande fetta di spessore circa 1 cm, molto più lunga che larga, la quale fetta, se poi arrotolata su se stessa, deve riprendere la forma del pezzo iniziale.

Sbucciate e tagliate a fette 2 cipolle bionde, fatele rosolare appena in padella con un filo d'olio, poi aggiungete sale, mezzo cucchiaino di zucchero, una spruzzata di aceto e mezzo bicchiere d'acqua. Fate cuocere a fuoco moderato finché l'acqua sarà stata assorbita e le cipolle risulteranno morbide, ma non sfatte.
Nel frattempo sbattete in una ciotola 4 uova, salate e pepate. Aggiungete una piccola manciata di prezzemolo tritato.
Versate le uova insieme alle cipolle e fate rapprendere la frittata sui due lati, girandola con l'aiuto di un coperchio.

Quando la frittata sarà intiepidita, distribuitela sulla fetta di tacchino, eventualmente tagliando la frittata a pezzi in modo che copra la carne in modo uniforme.
Arrotolate con delicatezza in modo che la carne rimanga sull'esterno (ovviamente!), poi legate il tutto con spago da cucina.
Sistemate il rotolo in una teglia da forno unta d'olio, aggiungete un bicchiere di vino bianco o di brodo, cuocete in forno per un'ora a 180°, controllando ogni tanto che il fondo di cottura non sia asciugato ed eventualmente aggiungendo altro brodo (o vino).
Togliete dal forno e fate intiepidire (quasi freddare) prima di togliere lo spago e tagliare a fette: se il rotolo viene tagliato quando è caldo, molto probabilmente si sbriciolerà nel piatto.

giovedì 26 aprile 2012

Ricetta tagliatelle gialle ai fiori di zucca

Note: lo zafferano cambia sapore alle ricette più comuni; è buona norma tenerlo sempre a pronto uso.

per 2 persone

Sbucciate e tritate uno scalogno, fatelo rosolare in una padella con olio. Aggiungete due piccole zucchine, che avrete prima spuntato e lavato, tagliate a rondelle. Fate rosolare a fuoco basso alcuni minuti, poi aggiungete anche 6 fiori di zucca a striscioline, ai quali avrete preventivamente estratto il pistillo e il gambo, e che avrete sciacquato delicatamente per asportare eventuali terra e polline.
Fate cuocere a fiamma media per circa 5 minuti, finché le zucchine risulteranno appena cotte ma ancora piuttosto consistenti. Aggiungete una bustina di zafferano preventivamente sciolta in una tazzina di acqua calda, poi 100 g di panna da cucina, mescolate bene, scaldate un minuto poi spengete.

Nel frattempo lessate 250 g di tagliatelle fresche in acqua bollente salata. Scolate le tagliatelle senza privarle di tutta l'acqua di cottura, diciamo che devono ancora gocciolare appena nel colapasta; versatele nella padella e ripassatele a fuoco spento. Si può (si deve!) completare con parmigiano grattugiato.

sabato 21 aprile 2012

Le donne, che brutte persone /5

Quelle che si fanno 10 autoscatti/settimana in posa da piaciona, che si conciano sempre a puntino coi capelli / il trucco / l'abbigliamento (e le scarpe, per carità) quando devono uscire... Però se un uomo, come risultato di tutto ciò, prova ad avvicinarle, lo schifano a priori (a meno che lui non si sia presentato con in mano un 730 di un certo livello).
Insomma, quelle che fanno le fighe per fare a gara e farsi invidiare dalle altre.

domenica 15 aprile 2012

Le donne, che brutte persone /4

Quelle che, nel duemiladodici, pensano che la sneaker per il tempo libero, ovvero quella scarpa comoda ma non "da sport", abbia da essere inderogabilmente una Nike (c'avete fatto caso che vengono indossate principalmente dai ragazzini delle scuole medie?).

giovedì 12 aprile 2012

Quando rompi quelle cose lì, spesso aggiusti qualcos'altro

In lavanderia.

Ade: "Senta ma questa tovaglia? E' un mese che ve l'ho portata."
Lavandaio: "Eh. E' colpa della mi' moglie. Aspetta gli lascio un promemoria..."

Prende un foglietto e scrive:
"partita n. xxx va fatta
rompe i coglioni"

domenica 8 aprile 2012

Le donne, che brutte persone /3

Quelle che ogni volta che si lavano i capelli (cfr. /2) devono pure piastrarseli, anche se dopo devono stare chiuse in casa, affinché non sia mai che qualcuno le veda non piastrate: potrebbero forse, in conseguenza di ciò, perdere alcuni dei diritti civili di cui fino ad allora hanno goduto.
Le stesse, poi, si lamentano dell'inspiegabile stato di deterioramento della propria capigliatura, e di non riuscire a farla allungare un po', poiché costrette a farla tagliare troppo spesso.

venerdì 30 marzo 2012

Ricetta torta della colazione

Note: questa è la ricetta definitiva per chi vuole preparare una colazione casalinga sana e leggera. La torta è semplice, ma gustosissima, e soprattutto è soffice, può essere mangiata in maniera molto godibile anche se non viene spalmata / inzuppata (e.g. non fa mappazza in bocca).

Sciogliete 110g di burro, mescolate con 2 uova sbattute, 240 ml di latte, 275g di zucchero, una bustina di vanillina, mezza bustina di lievito, 225g di farina. Frullate con le fruste elettriche per 2 minuti.
Versate in uno stampo a ciambella preventivamente imburrato e infarinato, cuocete in forno a 180° per 30 minuti.
Togliete dal forno, sformate la ciambella e spolverizzatela di zucchero a velo.

martedì 27 marzo 2012

Le donne che brutte persone /2

Quelle che si lavano i capelli ogni volta che devono "uscire" o comunque un giorno sì e uno no, convinte che nel mondo là fuori tutta l'attenzione sia puntata su di loro, e quindi sulla loro igiene tricologica, sulla base della quale viene - evidentemente - valutata interamente la diloro persona.

domenica 18 marzo 2012

Le donne, che brutte persone /1

Quelle che ci tengono a farti sapere che hanno studiato tanto per arrivare a fare il loro lavoro, il quale le realizza, le soddisfa, le fa sentire pienamente alla pari degli uomini; però ci tengono anche a farti sapere che il loro uomo è ancor più di successo, e pieno di soldi, e se mai a loro (le donne) venisse voglia, potrebbero permettersi di smettere di lavorare.

Ricetta cavolini di bruxelles alla parmigiana

Note: alla parmigiana nel senso che ci va il parmigiano, cosa credevate. Su, su, non fate le bizze come i bambini: i cavoli sono buoni e fanno bene, e certo cucinati nella maniera giusta vanno giù meglio.

per 3 persone

Comprate una confezione di cavolini di Bruxelles freschi - di solito si trovano nel banco frigo al reparto ortofrutta, in vaschette di forma simil-ovale, che ne contengono 500 (?) grammi; la confezione e la quantità sono piuttosto standard in tutta Italia, a quel che ho visto -, o in alternativa compratene di quelli surgelati.
Tagliate la parte terminale del gambo, asporando un paio di foglie esterne, MA solo se notate che queste ultime sono sciupate. In genere i cavolini si presentano già belli ripuliti, pronti da cuocere.
Se potete cuoceteli nella vaporiera, altrimenti lessateli in acqua salata e bollente, per 10 minuti scarsi. Se volete accorciare i tempi di cottura (ed ottenere una cottura più omogenea nei vari strati, nonché un condimento più omogeneo nella fase successiva) tagliateli a metà per verticale, facendo attenzione ovviamente a che le due metà non si sfoglino completamente.
Scolateli delicatamente, e metteteli in padella dove nel frattempo avrete fatto sciogliere un bel pezzo di burro (almeno sufficiente a ricoprire la padella quando fuso). Fateli rosolare nel burro a fiamma dolce per 5 minuti, aggiungete sale e pepe, poi spolverizzateli abbondantemente di parmigiano reggiano grattugiato. Fate cuocere ancora per qualche minuto, rigirando spesso per distribuire uniformemente il parmigiano.
Metteteli subito nel piatto prima che il parmigiano si attacchi alla padella. Anche se, certo, ripulire il parmigiano appiccicato con un pezzo di pane non è poi questa gran tragedia.

giovedì 1 marzo 2012

Ricetta sogliole alla mugnaia

Note: preferisco usare i filetti di sogliola, perché pulire la sogliola intera già cucinata, nel piatto, può essere una prova di pazienza e resistenza. Attenzione con la data d'acquisto: la sogliola va comprata e consumata nello stesso giorno, ci mette pochissimo ad assumere un retrogusto di "non più fresco".

per 2 persone

Mettete 300 g di sogliola a filetti (oppure 2 sogliole intere) in una ciotola o una scodella e ricopritele completamente di latte. Lasciate ad insaporire per una mezza giornata, in frigo. Togliete dal frigo un'ora prima di cucinare.

Sciogliete in una padella un bel pezzo di burro, in modo che quando è sciolto ricopra tutta la padella. Sgocciolate le sogliole, non buttate via il latte, passatele nella farina, mettetele in padella a dorare a fiamma media, girandole quando su un lato sono colorite. Aggiungete sale e pepe, e a chi piace una grattata di noce moscata.
Versate nella padella il latte precedentemente usato, abbassate la fiamma. Girate le sogliole un paio di volte in modo che rimangano ricoperte uniformemente dalla crema di latte.

Servite nei piatti aggiungendo, eventualmente, una piccola spolverata di prezzemolo tritato.

lunedì 20 febbraio 2012

Economia idrologica

Avete mai pensato a quanta acqua si butta via, nell'attesa che arrivi quella calda?
L'acqua fredda che raccolgo in una tinozza in attesa che scorra quella calda, ogni volta che mi devo lavare il viso o i denti, è sufficiente ad evitarmi di tirare sciacquoni per tutto il giorno.

mercoledì 15 febbraio 2012

Ricetta penne al ragù di mare

Note: si può sostituire il pesce spada col tonno fresco.

Per 2 persone

Scottate in acqua salata a bollore 100 g di calamaretti per 1 minuto, poi scolateli e tagliateli a dadini. Lessate in acqua a bollore 100 g di pisellini (anche surgelati), per una decina di minuti. Soffriggete un porro tagliuzzato fino in una padella con olio d'oliva, aggiungete i calamaretti e mezza fetta di pesce spada (100 g) tagliata a dadini piccoli.
Condite con sale, pepe, timo, prezzemolo tritato. Cuocete a fuoco vivo finché il pesce spada non risulterà dorato - non importa sia completamente cotto all'interno, anche se è preferibile: c'è a chi piace anche un po' al sangue.

Nel frattempo cuocete 160 g di pasta tipo penne o fusilli in acqua salata e a bollore.
Scolate la pasta e ripassatela due minuti in padella, a fuoco vivo.

Cominciamo bene

Abbiamo cominciato con:
Lenzuola di misto lino bianche ricamate a mano
Tovaglie con tovaglioli di stoffa sempre abbinati (e usati)
Asciugamani di spugna solo bianchi o color corda
Piatti e posate "belli" usati "da tutti i giorni" (anche perché non ne abbiamo altri)
Utensileria di Giannini a 13 euro il pezzo
Coperta invernale in lana e seta, mica quei cosi sintetici che fanno le scintille al buio
Cestina del pane in vimini

Ora, vediamo quanto dura...
Però se tra qualche anno passando da casa nostra vi capita di vedere scottex in tavola o biancheria di flanella coi cuccioli o i pupazzoni, per favore, rapiteci e abbandonateci in un posto introvabile.

giovedì 9 febbraio 2012

Ricetta bocconcini affumicati

Note: questa me la sono inventata per Natale, ed è stata un successone. Semplice e di grande effetto, l'importante è mangiarli quando sono appena usciti dal forno e la pasta sfoglia si squaglia in bocca.

Per quante persone volete voi

Stendete un disco (meglio un rettangolo) di pasta sfoglia pronta col mattarello, in modo da assottigliarla ulteriormente. Tagliatela a pezzetti, preferibilmente rettangolari ma non è così importante, di dimensioni circa 2 x 4 cm. Tagliate a dadini un bel pezzo di formaggio Asiago (tipo una confezione da 200 g, 300 g, non ricordo) e a pezzettini 200 g di speck affettato.
Avvolgete il formaggio nello speck e poi il tutto in un pezzetto di pasta sfoglia; chiudere il pacchettino è preferibile ma non fondamentale.
Disponete su una placca da forno rivestita di carta da forno.
Cuocete in forno a 200° per una ventina di minuti o fino a quando non vedete la sfoglia bella dorata.
Attenzione: possono creare dipendenza.

sabato 28 gennaio 2012

In chiesa

Lasciamo stare se uno ci crede o no, se uno ci entra perché vuol prendere una messa o per ripararsi dalla pioggia. Ma provate a entrare in una chiesa, una di quelle belle chiese romaniche buie, tutte umide di pietra; o di quelle barocche, accecanti nel loro splendore d'oro e stucchi; o una di quelle pievi di campagna con la facciata grezza.
Mettetevi a sedere e pensate cosa è stata la vita nel medioevo o giù di lì, quando molte di queste chiese sono state costruite. Ritmi di vita lenti, sempre regolati dalle stagioni; a letto quando fa buio, freddo d'inverno intorno a un focolare e fresco d'estate a dormire in un fienile; un unico pasto giornaliero, consumato intorno a una tavolaccia di legno massiccio; niente rumori, niente fretta, niente pensieri in testa. Un vestito buono per la domenica, uno poco buono per tutti i giorni. Il rintocco delle campane, la musica sacra coi cori polifonici, solo in chiesa; le edicole lungo il ciglio delle strade, con le icone sempre adorne di fiori e candele.
La vita monastica consumata tra riflessione, lavoro manuale, silenzi e preghiera.

Io entrando in chiesa penso anche a tutto questo, e provo un sentimento di pace, come di chi si chiude alle spalle una porta che lo protegga da un rumore assordante.

" le cose tristi, la musica girovaga, i canti d'amore cantati dai vecchi nelle osterie, le preghiere delle suore, i mendicanti pittorescamente stracciati e malati, i convalescenti, gli autunni melanconici pieni di addii, le primavere nei collegi quasi timorose, le campagne magnetiche, le chiese dove piangono indifferentemente i ceri, le rose che si sfogliano su gli altarini nei canti delle vie deserte in cui cresce l'erba... "
(Corrado Govoni, poeta crepuscolare, 1904)

lunedì 16 gennaio 2012

Dimme Rotonda, nun me di' Pantheon

Domenica pomeriggio, ore 17:55.
Stiamo per entrare nel Pantheon, il mitico luogo dove per 3 anni e oltre ho detto di voler entrare "ma tanto c'è ancora tempo, ci passiamo davanti tante volte, poi a visitarlo ci voglion 10 minuti".
Appena entrati, do uno sguardo d'insieme, allibita.
Ade: "Ma come hai pensato di non portarmici, fino ad oggi? Come facevamo a venire via da Roma senza essere stati qua, dentro a questa meraviglia?"
Alka: "Corri! Vieni a vedere! Due signori non li fanno entrare perché hanno un canino, offriamoci di far loro da dog sitter e noi entriamo più tardi!"
Ade: "Sì dai andiamo a vedere il canino!"

Usciamo, ci proponiamo come dog sitters ai proprietari di questo tenerissimo maltese, loro giustamente ci guardano diffidenti e rifiutano l'aiuto "non vi preoccupate, grazie del pensiero, fa lo stesso". Mentre son lì che dico: "ma che carino questo bichon-frisé!" - "No guardi è un maltese...", la guardia sulla porta improvvisamente inizia a gridare:
Guardia: "Signori avvicinatevi subito all'uscita, il Pantheon per oggi è chiuso!"
Ade: "No! Aspetti, mi faccia entrare 5 minuti! 1 minuto! La prego! Non l'avevo ancora visto!"
Guardia: "Ormai per oggi è tardi... Torni un'altra volta."
Ade: "Non posso, è l'ultima volta che vengo a Roma, non avrò altre occasioni, la prego sia buono!"

[ulteriori 2 o 3 insistenze, poi:]

Vecchietta: "E allora ce torni a Roma, no?"
Ade: "Senta signora!, ho fatto tanto per venir via, ho penato 4 anni, ora proprio a Roma nun ce torno stia tranquilla!"

Nel frattempo passa quell'altro sullo sfondo.
Ade: "MALEDETTO! ACCIDENTA A TE E LE TUE IDEE DEL CAZZO DEI CANI ALTRUI!!!"

(peraltro, doppiamente scemi noi, che avremmo dovuto ricordare il celebre episodio)