giovedì 7 novembre 2013

Le oche di Dostoevskij

"Fu sempre per un caso che ci trovammo delle oche in prigione. Ignoro chi le avesse allevate e chi fossero i legittimi proprietari, fatto sta che per un certo periodo divertirono molto i detenuti e acquistarono una certa notorietà anche in città. Le oche erano nate all'interno della prigione e vivevano in cucina. Quando la covata fu cresciuta, l'intera starnazzante brigata prese l'abitudine di accompagnare i detenuti al lavoro. Non appena si udiva il rullio del tamburo e i forzati si avviavano all'uscita, le oche ci correvano dietro schiamazzando, con sbattiti d'ali scavalcavano, una dietro l'altra, l'alta soglia del portello, infallibilmente si dirigevano verso il fianco destro e lì si schieravano in attesa che fosse terminata la distribuzione del lavoro. Si aggregavano sempre alla squadra più numerosa, poi, giunti sul posto di lavoro, si mettevano a beccare lì nei paraggi. Non appena la squadra si avviava per tornare al penitenziario, le oche si muovevano subito anche loro. Per tutta la fortezza si sparse la voce che le oche andavano a lavorare con i detenuti. "Guardate, arrivano i detenuti con le oche!", esclamavano i passanti. "Ma come avete fatto ad addestrarle così?". "Prendete, è per le oche!", aggiungeva un altro offrendo un'elemosina. Eppure, nonostante tutta la loro devozione, in occasione di una qualche festività le oche furono tutte fatte fuori."

F. M. Dostoevskij, Memorie da una casa di morti, 1859

lunedì 4 novembre 2013

In Dostoevskij c'è tutto; non perdete tempo a cercare altrove

F. M. Dostoevskij scrive al fratello nell'ultima lettera prima della partenza per la prigione, 1849.
  
"La vita è dappertutto, la vita è in noi stessi e non fuori di noi. Accanto a me ci saranno esseri umani ed essere uomo fra gli uomini e restarlo sempre, in qualsiasi sventura non avvilirsi, non perdersi d'animo, ecco in che consiste la vita, ecco il suo compito. Ne ho preso coscienza. Questa idea è entrata nella mia carne e nel mio sangue. Guardando indietro penso quanto tempo ho speso inutilmente, quanto ne ho perduto in errori, futilità, incapacità di vivere; per quanto lo apprezzassi, qualche volta ho peccato contro il mio cuore e il mio spirito, e il mio cuore sanguina. La vita è un dono, la vita è felicità, ogni minuto poteva essere un secolo di felicità. Si jeunesse savait! Adesso, cambiando vita, rinasco in una nuova forma. Rinascerò migliore. Ecco la mia speranza, tutto il mio conforto."

martedì 24 settembre 2013

Il funerale delle celebrità

Dopo la visione di Big Fish, di Tim Burton.

Alka: pensa, allora forse anche al funerale di tua madre presenzieranno tutti  i personaggi della sua fantasia: Tronchetti Trovera, Annina Karenìna, il Ghivo, la Prancesca, la Patrìlucìcristì-anna [quando non le viene il nome di qualcuno, prima prova a chiamarlo con tutti i nomi a lei familiari], il cane Birillo, che poi è anche il suo cane [invece è il cane dei vicini, ma siccome il nostro cane viene soprannominato Birilli, ebbe a dire una volta ai vicini: "anche il nostro si chiama Birillo, cioè, ecco, no, insomma"], tutti sullo stesso treno proveniente da Camerina di Camerota!


venerdì 9 agosto 2013

Quando diventerò Dittatrice/5

Quando diventerò Dittatrice, il cappuccino verrà servito solo dall'alba alle ore 12, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi stagione.

Chi chiederà un cappuccino al di fuori di codesti orari verrà multato in maniera più o meno severa, con le possibili aggravanti, elencate in maniera non esaustiva:

- essere straniero
- essere tedesco
- non saper pronunciare correttamente "cappuccino"
- chiedere il cappuccino dopo i pasti al ristorante


giovedì 1 agosto 2013

Quando diventerò Dittatrice/4

Quando diventerò dittatrice, chi vorrà masticare la gomma dovrà prima sostenere un apposito esame
Perché la gomma va masticata in maniera che chi vi sta davanti non se ne debba quasi accorgere, chiaro? 
Quindi né a bocca aperta, né con gli incisivi, né tantomeno mentre parlate.
 

E vi faccio anche presente che Grease (dove biascicano come cammelli) è un film ambientato negli anni '50 negli Stati Uniti, la patria del cattivo gusto.

sabato 27 luglio 2013

L'amara verità

Negli anni '50, '60 e '70, quando l'economia di tutta Europa spingeva al massimo sull'acceleratore, i paesi centro-nordeuropei investivano tutto ciò che non serviva nell'immediato (risorse economiche e umane, energie fisiche e mentali) in nuove infrastrutture e potenziamento delle strutture esistenti, sia fisiche che sociali che amministrative.  
E noi?
Noi tornavamo a casa dal lavoro e correvamo a farci la villetta al mare, preferibilmente abusiva. Perché a noi, se anche le nostre città facevano schifo, era sudicie, congestionate dal traffico, piene di malaffare, che ce ne fregava?
Tanto la domenica si scappava al mare.

Nel Paese d'o' Sole l'importante è la via di fuga dal quotidiano.
Mentre in Germania dove si può andare, per evadere dalla bruttura del quotidiano? In nessun posto: il clima e il paesaggio risultano "di merda" un po' in ogni dove. Tanto vale dunque migliorare ciò che ci circonda nel quotidiano, e imparare a viverci anche nel fine settimana.

Il bel tempo e la buona cucina, nostre punte di diamante del bel vivere, sono sempre state anche la distrazione che ci siamo presi mentre i Governi, tutti dal primo all'ultimo, ci hanno messo le mani in tasca per arricchire i pochi e non darci niente in cambio
E noi contentissimi di fregarcene, purché non ci togliessero il frittino in Passeggiata a Viareggio.

Peccato che tra poco non ci sarà rimasto neanche quello.

mercoledì 3 luglio 2013

Scoprire l'Ingegneria - Pistoia, 11-12-13 ottobre 2013

"Del dottore hanno tutti considerazione e rispetto: è quello che ti mette le mani addosso; dell'avvocato pure, anzi hanno timore: è quello che ti toglie dai guai; ma l'ingegnere, la gente sa una sega di quello che fa".

Per risolvere questo annoso problema, illustratomi nel lontano 2001 da un ingegnere che mi doveva consigliare se iscrivermi alla facoltà di ingegneria, abbiamo pensato di organizzare "Scoprire l'Ingegneria", una mostra - convegno che si terrà a Pistoia, in piazza del Duomo e locali attigui nei giorni 11-12-13 ottobre 2013.

L'abbiamo organizzata noi, della Commissione Giovani dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pistoia, con lo scopo di rispondere ad una domanda mai soddisfatta, di quelle che non fanno prendere sonno all'uomo della strada: "ma l'ingegnere cosa fa? di cosa si occupa? in cosa consiste il suo lavoro?"

Bene: risponderemo a questa domanda su più fronti, dall'ingegneria civile a quella ambientale, da quella meccanica a quella dell'informazione, e saremo divulgativi e didattici che di più non si può.
La mostra prevederà anche la visita guidata per i ragazzi delle scuole medie: se la comprensione della nostra professione e della nostra mostra è alla loro portata, è alla portata di tutti!

Vi aspettiamo dunque nei giorni 11-12-13 ottobre a Pistoia in piazza Duomo con installazioni interattive, modellini, pannelli espositivi, seminari, convegni, e altre soprese che verranno svelate strada facendo dal nostro bellissimo sito internet. Ah, e potete seguirci anche su facebook, ovviamente.


Quando diventerò Dittatrice/3

Quando diventerò dittatrice, ogni maschio a cui crescano i capelli ricci sarà obbligato a portarli lunghi almeno 15 cm, cosicché la fortunata/il fortunato di turno possa godere nel passarvici le mani dentro, per il proprio piacere e per quello del ricciolone. 


sabato 29 giugno 2013

Uccelleria Patavina

Nel Giardino degli Eremitani, a Padova, osserviamo un curioso uccello, mai visto prima, con piumaggio a strisce bianco e nero sul corpo e cresta rossa.

Ade: "mi piacerebbe proprio sapere che uccello è, certo è impossibile cercarlo senza avere un indizio"
Alka: "prova a cercare su google uccello - rosso - cappella - scrovegni"
Ade: "non credo che mettendo nella stessa chiave di ricerca uccello - cappella - rosso riuscirei a trovare risultati in tema ornitologico."

venerdì 14 giugno 2013

Le donne, che brutte persone/14

 Espongo a beneficio (?) di alcuni la teoria di Giovanni, che ha molti punti condivisi con la mia. La chiameremo provvisoriamente la Teoria del Gemello Cattivo.

La donna nasce con un patrimonio di ovociti che chiedono di tramutarsi in figli entro i 40 anni. Perciò, a livello sia conscio che inconscio, ogni donna mette in atto dei meccanismi di comportamento su spinta biologico-evoluzionistica identificabili schematicamente come "materni".

L'atteggiamento materno nella donna si manifesta in due maniere, legate l'una all'altra.

La prima, più immediata, è la necessità di figliare entro il tempo biologicamente raccomandato. Perciò la donna cerca la relazione sentimental-sessuale stabile, cerca l'uomo con cui sistemarsi e fare dei figli, non appena lo avrà convinto a sua volta di volerne.

La seconda, più indiretta, è l'atteggiamento protettivo-salvatore nei confronti degli uomini stronzi, verso i quali le donne provano una inestinguibile attrazione.
Mettete una donna davanti a due gemelli, uno buono, amorevole, con la testa a posto, premuroso; l'altro stronzo, menefreghista, immaturo; vedrete che il più delle donne sceglieranno il secondo, magari irrazionalmente, per carità. A tale proposito di confronti il notorio Teorema di Marco Ferradini.
Quando lo avranno conquistato, e si saranno rese conto che andarci d'accordo è difficile - figuriamoci convincerlo a farci un figlio insieme! -, ecco scattare il meccanismo del "io ti salverò / io ti cambierò" (cfr. capitolo/13). La donna in questione tenterà di cavare il sangue da questa rapa, e questo a causa di un preciso timore: quello che, nel caso decidesse di lasciare questo uomo immeritevole, non riuscirebbe a trovarne subito dopo un altro, buono per figliare entro il tempo massimo che la donna ha a disposizione per figliare.

Pensiero tipico: "Lo lascio, sì, e poi? E se non ritrovo un altro che mi vuole? E se anche lo trovo, sai che fatica di nuovo conoscersi, imparare ad amarsi, [convincerlo a fare un figlio con me più alla svelta di quanto ci abbia provato col precedente, perché di tempo a disposizione ce n'è sempre meno] ?"  
Dunque la donna rimane insieme al gemello cattivo e spera nell'impossibile. A volte, contro la volontà dello stesso merdaiolo, riesce a fare i figli con lui, ma la vita insieme a lui è dura e la donna spesso pensa di aver fatto una cattiva scelta. Pazienza. Si sopporta. Fino all'eventuale separazione/divorzio.
La durata della sopportazione è inversamente proporzionale all'amor proprio della donna: meno una donna pensa di valere, più pensa che anche uno stronzo possa andar bene per lei.

Ecco però i due casi fortunati:

#1 Il merdaiolo ti lascia per un'altra; hai qui la possibilità di incappare finalmente nel gemello buono e scegliere lui, avendo fatto tesoro della brutta esperienza. Se invece passi da uno stronzo a un altro, vedasi discorso sull'amor proprio. [E, scusa se te lo dico, ma sei proprio una brutta persona. Torna alla casella #13 e medita bene sulla tua bruttezza.]
Esiste poi una sottospecie molto fortunata del presente caso, ed è quello in cui lui ti lascia per una più stronza di lui, la quale gli fa scontare con gli interessi tutte le grane e i patimenti che non gli hai dato tu. E nel frattempo tu segui a bordo campo l'esilarante sequenza dei piatti rotti, le ferie annullate, le telefonate urlanti. Sì un'altra birra per me, grazie. Ben ghiacciata, grazie.

#2 La donna arriva verso i 40 senza aver combinato nulla o avendo combinato col merdaiolo ma sentendosi insoddisfatta. Gli ovociti, ormai rimasti pochi e di scarsa qualità, anzianotti e debilitati, alzano bandiera bianca e sussurrano: "donna, riprenditi la tua vita, vògliti bene, trova un uomo che ti ami davvero, noi abbiamo esaurito il nostro obiettivo. Scusaci per tutti i patimenti che ti abbiamo causato, ma suvvia, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordamoce 'o passato".

Dopo tutte queste considerazioni, però, voglio un po' più bene alla donna. Dopotutto non è colpa veramente sua, sono gli ovociti che dirigono le operazioni. E se non fosse davvero così, voi non esistereste proprio (il che, forse, vi dispiacerebbe), e non sareste qui a leggere queste righe, adesso (e questo sì che vi dispiacerebbe).


venerdì 17 maggio 2013

Ricetta dei cestini croccanti per gli spaghetti cacio e pepe

Dopo esservi esercitati per anni (?) nell'arte del cacio e pepe, è giusto insegnarvi il perfezionamento di questa somma disciplina, ovvero il cestino.
Scaldate una padella antiaderente sul fuoco senza condimenti, e distribuitevi un uniforme strato (3 mm) di parmigiano reggiano stagionatura non inferiore a 24 mesi, a formare un disco di 15 cm di diametro.
Il formaggio si scalderà, fonderà, friggerà, formerà una pasta uniforme filante che non dovrete toccare finché a occhio (qui sta il difficile) non vi darà l'impressione che provando a tirarlo su con un mestolo piatto (quello per le lasagne, tanto per capirci) si alzerà tutto insieme e vi permetterà di girarlo stile frittata. Indicativamente, ci vorranno un paio di minuti a fuoco medio.
Mettete in conto alcuni tentativi falliti, ecco.
Dopodiché, quando sarà cotto sui due lati, prendete il bel cialdone morbido e trasferitelo velocissimamente su una coppetta da dessert/gelato/macedonia rovesciata, fatelo aderire delicatamente alla medesima, in modo che prenda all'incirca una forma concava. Nel giro di pochi secondi indurirà, quindi fate presto e accontentatevi (sennò rompete tutto).

Ecco! Ora non vi resta che disporre la cialda nel piatto e riempirla di spaghetti cacio e pepe.

Fa figura con poco e, tra parentesi, è anche buona da mangiare.


Le donne, che brutte persone/13

Quelle che sentono dentro di loro uno spirito (cit.) che dice: "io lo cambierò", dove "lo" è ovviamente riferito ad un pessimo uomo di cui hanno avuto la sventura di innamorarsi e che non riescono a lasciare.
Non so voi ma io invece sento dentro di me spiriti (?) molto meno ambiziosi; per esempio ce n'è uno che da anni mi ripete: "rientrerò in quei pantaloni bianchi".
Purtroppo continua a non volermi dire quando questo accadrà.

mercoledì 10 aprile 2013

Questo significa che tutto procede per il meglio

Amico risponde a email in cui propongo iniziativa enogastroculturale.

"A me la cosa piace, devo consultare [nome fidanzata] (che è l'unica aggiornata sui nostri impegni, visto che li prende senza neanche consultarmi) e vi faccio sapere prima possibile!"

Visto? Non sono io, è il mondo che funziona così!


domenica 7 aprile 2013

Anna Karenina, scelta discutibile

Anna Karenina: romanzo splendido che tutti dovrebbero leggere.
Anna Karenina (2012): film godibile, di durata (miracolo!) contenuta ma complessivamente esaustivo della trama e dei sentimenti da esprimere, che fila dritto come un treno (cit.) senza farti guardare l'orologio con ansia ogni mezz'ora.

MA (e c'è un grosso ma)

Senza voler discutere le doti interpretative del sig. Aaron Taylor-Johnson; metti che te l'anno prima hai visto Kick-Ass; con che spirito riesci a guardare in faccia l'affascinante, elegante, misterioso, valoroso [secondo il romanzo] Conte Vronskij, dopo?




giovedì 28 marzo 2013

L'educazione francese

Suggestionata dalla lettura delle recensioni e del primo capitolo di questo libro (devo ancora afferirmelo), mi trovo a parlare con un amico francese dei temi ivi trattati.

Ade: ma te cosa ne pensi di questa educazione? Ti ricordi di quando eri piccolo?
Arnaud: io mi ricordo che almeno fino a 10 anni sono andato a dormire alle 20. E poi mi ricordo che i bambini non partecipavano alle serate degli adulti. I bambini venivano sempre spediti a letto. Scene come quelle che ho visto ieri sera mi sono sembrate incredibili. [la sera prima era stato a cena da italiani con una bimba di 4 anni che è stata presente per tutta la serata, e alle 1 di notte era ancora sveglia che guardava cartoni in tv]

Non ho altre domande, Vostro Onore.


venerdì 15 marzo 2013

Vivo e intero in ogni cosa fuori

L'ospizio sorge in campagna, in un luogo amenissimo. Io esco ogni mattina, all'alba, perché ora voglio serbare lo spirito così, fresco d'alba, con tutte le cose come appena si scoprono, che sanno ancora del crudo della notte, prima che il sole ne secchi il respiro umido e le abbagli. Quelle nubi d'acqua là pese plumbee ammassate sui monti lividi, che fanno parere più larga e chiara, nella grana d'ombra ancora notturna, quella verde plaga di cielo. E qua questi fili d'erba, teneri d'acqua anch'essi. freschezza viva delle prode. E quell'asinello rimasto al sereno tutta la notte, che ora guarda con occhi appannati e sbruffa in questo silenzio che gli è tanto vicino e a mano a mano pare gli si allontani cominciando, ma senza stupore, a schiarirglisi attorno, con la luce che dilaga appena sulle campagne deserte e attonite. E queste carraje qua, tra le siepi nere e muricce screpolate, che su lo strazio dei loro solchi ancora stanno e non vanno. E' l'aria nuova. E tutto, attimo per attimo, è com'è, che s'avviva per apparire. Volto subito gli occhi per non vedere più nulla fermarsi nella sua apparenza e morire. Così soltanto io posso vivere, ormai. Rinascere attimo per attimo. Impedire che il pensiero si metta in me di nuovo a lavorare, e dentro mi rifaccia vuoto delle vane costruzioni.
La città è lontana. Me ne giunge, a volte, nella calma del vespro, il suono delle campane. Ma ora quelle campane le odo non più dentro di me, ma fuori, per sé sonare, che forse ne fremono di gioja nella loro cavità ronzante, in un bel cielo azzurro pieno di sole caldo tra lo stridìo delle rondini o nel vento nuvoloso, pesanti e così alte sui campanili aerei. Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane. Io non l'ho più questo bisogno, perché muojo ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi: vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori.

"Uno, nessuno e centomila", Luigi Pirandello, l'ultima pagina

giovedì 14 marzo 2013

Ricetta Angel Cake

Note: questa torta è il risultato di altre 5 o 6 torte nella preparazione delle quali mi avanzavano degli albumi. Io li ho fiduciosamente accantonati in un sacchetto nel congelatore, fino ad arrivare ad un totale di 12, senza fretta...
Tutte le menate sul cremortartaro che si leggono sulle varie ricette secondo me sono, appunto, delle menate. Io non ho usato nessun trucchetto ed è filato tutto liscio. Che poi il cremortaro manco so cos'è e dove si compra!

Versate in una pentola capiente (tipo quella che si usa per fare la pasta per 4 persone) 12 albumi d'uovo a temperatura ambiente, e iniziare a sbatterli con le fruste elettriche. Proseguire pazientemente per alcuni minuti finché non iniziano a prendere una consistenza piuttosto compatta.
Aggiungete a più riprese, senza smettere di sbattere, 250 g di zucchero, una bustina di vanillina, un cucchiaino di lievito istantaneo per dolci, infine 150 g di farina. Fate attenzione ad aggiungere poco per volta, amalgamando bene prima di ogni aggiunta successiva l'ingrediente appena aggiunto.
Imburrate uno stampo da ciambella, versate il composto con delicatezza, livellandolo con un cucchiaio.
Infornate nel forno statico già caldo a 140° per 40 minuti. Togliete immediatamente dal forno, sformate la torta aiutandovi a staccarla dalle pareti dello stampo con un coltello, mettetela a raffreddare su una gratella (se non la farete raffreddare e perdere di umidità rapidamente rischierà di afflosciarsi).
Una volta fredda potete cospargerla di zucchero a velo.



martedì 12 marzo 2013

Ricetta vermicelli all'indonesiana (tipo...)

Note: i vermicelli di soia sono più "tipici", ma gli spaghetti di riso (tipo quelli per celiaci) sono forse più facili da trovare e incontrano più facilmente il nostro gusto.

per 2 persone

Tagliate a listarelle una carota sbucciata e una zucchina spuntata e lavata. Tagliate a fette un piccolo porro e una piccola cipolla bionda. Tagliate a fette una manciata di funghi champignon preventivamente ripuliti dalla terra e sciacquati.
Fate saltare in una padella profonda e capiente (o meglio nel wok) tutte le verdure con un filo di olio di mais, un peperoncino spezzato, una spolverata di zenzero, per 5 minuti, il tempo per ammorbidire la carota senza far perdere consistenza alle altre verdure. Durante l'ultimo minuto di cottura aggiungete due manciate di germogli di soia.
Nel frattempo lessate per 5 minuti 250 g di gamberi in acqua bollente. Scolateli, eliminate la testa e gran parte della buccia, lasciando solo la parte terminale con la coda attaccata.
Tagliate i gamberi in 3 pezzi, lasciandone 6 interi.
Aggiungete i gamberi nella padella e saltate a fuoco vivo per un paio di minuti.

Cuocete 100 g di vermicelli di soia (le istruzioni per la cottura sono riportate sulla confezione), o 180 g di spaghetti di riso, scolateli e buttateli subito nella padella. Saltate la pasta con le verdure, aggiungendo salsa di soia a volontà, per 3 minuti.
Aggiungete salsa di soia direttamente nei piatti, a seconda del gusto personale.



venerdì 1 marzo 2013

"Is he the best?" Khrushchev asked. "Then give him the prize!"


Il pesce puzza sempre dalla testa. Ma spesso lo fa solo nel tempo tra una sentenza e un'altra.

Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, D. Lgs. 81/2008.

art. 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili: la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall'art.28.
art. 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente: 
h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa.
t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro.
art. 28 - Oggetto della Valutazione dei Rischi [elaborazione del DVR, Documento di Valutazione dei Rischi di cui all'art. 17], comma 2): il documento di cui all'art. 17, redatto a conclusione della Valutazione, deve avere data certa e contenere:
b) l'indicazione delle misure di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione individuali adottati a seguito della Valutazione di cui all'art.17 [...].
c) il programma [...] per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli sicurezza.
d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi devono provvedere [...].

"Dolo eventuale - omicidio volontario": per l'amministratore delegato ThyssenKrupp si trattava del verdetto in I grado. La motivazione affermava che il datore di lavoro nella figura dell'A.D., in qualità di responsabile senza possibilità di delega della salute e sicurezza dei lavoratori, ha accettato il rischio a cui sottoponeva i lavoratori, non garantendo le adeguate misure di protezione e sicurezza. Così facendo, consapevole delle proprie responsabilità, ha accettato l'eventualità del danno a carico dei lavoratori, fino all'estremo caso della morte. 

In II grado il giudizio è stato mutato (attenuato) in "colpa cosciente - omicidio colposo"

giovedì 28 febbraio 2013

Un mestiere serissimo

Per carità non scherziamo.
Il clown, il pagliaccio, il guitto, il buffone di corte, colui che sbeffeggia e rende in caricatura i difetti e le gaffes dei potenti è sempre stata una figura cruciale nella società: la forma leggera ma puntuale del sempre sottovalutato esercizio dell'autocritica.
Poi ci sta anche che herr Steinbrueck non sappia chi era Heinrich Böll, non sappia che è stato addirittura insignito del premio Nobel, non sappia di conseguenza che è stato l'autore di "Opinioni di un clown", un romanzo che sembra scritto nel 1969 (perché leggendolo nella prospettiva di oggi è facile prevedere che si sarebbe arrivati al '68; ma prevederlo nel 1963 non era mica da tutti).




venerdì 22 febbraio 2013

La differenza tra Destra e Sinistra in Italia

La Sinistra promette cose belle che poi però non fa; la Destra promette cose brutte che poi infatti fa.

Questo perché nei partiti di Sinistra ci sta gente che ha sempre e solo fatto la politica di mestiere, e quindi se anche non fanno niente, il danno per loro è minimo, visto che rimarranno nel proprio mondo dorato anche all'elezione successiva.

Mentre nei partiti di Destra confluisce tutta una variegata realtà di gente che lavora, e che ha lo scopo di difendere i propri privilegi/affari/loschi traffici, o meglio aumentarseli.

Le donne, che brutte persone/12

Quelle che ti dicono che il loro bambino è viziato. E te lo dicono con un misto di autocompiacimento, autoindulgenza, inevitabilità. Tradotto: "sai, noi [il 90% delle volte il padre e basta] abbiamo molti soldi, e ci teniamo a farlo sapere agli altri in tutte le maniere possibili".

giovedì 21 febbraio 2013

Le donne, che brutte persone/11

Discorsi da spogliatoio femminile in palestra.

15-25 anni
Lei è una stronza, sta con lui ma lui non è convinto.
Lui è bono ma non mi ci metterei.
Mi devo comprare questo e quello, devo andare ai Gigli.
Bellino codesto [oggetto], dove l'hai preso?
Domani mi interrogano e non so un cazzo.

25-35 anni
Vacanze col mio lui.
Locali dove uscire.
Preparativi di matrimonio.

35-45 anni
Metodi per rimanere incinta [a 38 anni scoprono tutto insieme che la donna può fare figli]
Il medico dice che non c'è problemi ad averli anche a 40 anni [certo vedendoti così disperata... che ti deve dire?]
Lamentele di lavoro.

45-55 anni
Mio marito qui e là.
I miei figli qui e là.

55-75 anni
Cosa ho cucinato ieri, com'era buono, sì ti dò la ricetta.
Che scuola fanno i miei nipoti, come sono bravi solo loro.
Cosa fa la mia figliola, è tanto sacrificata, poerina, coi figlioli e il resto.

Politica: n.p.
Letteratura: n.p.
Musica: n.p.
Cinema: n.p.
Viaggi: n.p.
Progetti di vita: n.p.





Le donne, che brutte persone/10

Quelle mamme che ci tengono, ogni volta che ti vedono, ad aggiornarti con tutte le nuove foto e i filmati del proprio bambino mentre svolge tutte le attività più inutili. Ovviamente senza che tu glielo abbia chiesto, e senza che tu dimostri il minimo entusiasmo alla prospettiva di partecipare a questa gioiosa visione.

domenica 17 febbraio 2013

Le donne, che brutte persone/9

Quelle che hanno trovato (previa accurata ricerca) un fidanzato/marito che le ha sollevate dalla fatica di dover anche solo pensare all'eventualità di cercarsi un lavoro (un lavoro serio, con molte ore e molte rotture di palle), e però se ne son andate tutte ciarliere a fare il flash mob contro la violenza sulle donne, senza sapere che tra quelle donne per cui ballavano (?) c'erano loro stesse.

giovedì 3 gennaio 2013

Quando diventerò Dittatrice/2

Nel radioso futuro in cui sarò al comando, non sarà tollerata alcuna combinazione lineare delle seguenti variabili:

1) Parka tipo Woolrich, soprattutto se blu (il colore più popolare)
2) sciarpa indossata sopra il parka, a debita distanza dal collo (chissà quanto deve scaldare!), a realizzare numerosi giri intorno all'attaccatura del cappuccio; preferibilmente a fantasia fiorita di colori smorti, sullo stile de "la mi' nonna l'ha usata nell'uno avanti Cristo"
3) jeans skinny, specialmente se su gambe che non se li potrebbero permettere
4) scarpe da tennis di tela, soprattutto se indossate d'inverno
5) cellulare sempre in mano a spippolare inutili sms, soprattutto se i-phone
6) giovane età, soprattutto se inferiore a anni 24
7) permanenza assidua nei locali della biblioteca comunale, specialmente se a fingere di studiare, in realtà a raccontare menate inutili ad amiche/amici
8) iscrizione a facoltà universitarie delle più inutili

coloro i quali verranno sorpresi a praticare una combinazione di quanto sopra, verranno spediti ai lavori forzati, consistenti in varie attività manuali, quali ad esempio:

1) sostituire lampadine fulminate
2) ripulire rompigetti di lavandini
4) strappare erbacce
5) zappare orti
6) tinteggiare pareti
7) sostituire pneumatici forati